Anche il fisico trae vantaggio dalla respirazione profonda.
L’espirazione libera dalle tossine accumulate in profondità, l’inspirazione risveglia corpo e spina dorsale. Questa meccanismo di purificazione rende più vitali e risana il corpo.
La base del cuore e dei polmoni è connessa alla superficie superiore del diaframma, mentre fegato, milza, stomaco e pancreas sono connessi alla superficie inferiore. Dunque un maggiore movimento del diaframma stimola l’attività di questi organi, favorisce il flusso di ritorno del sangue dalla parte inferiore del corpo al cuore e aiuta a drenare il sistema linfatico. Anche il nervo vago, che collega organi addominali, cuore e polmoni al cervello, viene massaggiato e tonificato.
Nelle situazioni di stress, fretta e stanchezza il respiro si fa rapido e superficiale. Il cuore soffre.
Noi siamo l’unica forma vivente che ha la capacità di autoregolare la propria biologia. E gli esercizi respiratori possono aiutarci.
Non per difficili o inadeguate tecniche respiratorie: per allentare la morsa e ristabilire la respirazione naturale.
Respirare è il primo gesto che si compie nascendo.
Respirare è naturale: tutto ciò che vive respira. Il respiro collega la vita dell’universo alle profondità dell’anima: esserne consapevoli ci ricollega alla vita.
Il respiro entra e esce, sale e scende, ci riempie e ci svuota: ci nutre.
Le più recenti scoperte scientifiche dimostrano che durante gli esercizi respiratori si realizza un aggancio cardio-respiratorio. Proprio quando la respirazione si fa più profonda e regolare e tutta l’attenzione è rivolta al respiro:
cuore e respiro si allineano. E possiamo iniziare a percepire una sensazione di profondo benessere.
Si ristabilisce il legame con la terra, con la gravità. E noi stessi diventiamo come un flusso integrato di energia. Diventiamo solidamente reali, presenti qui e adesso.
Quando il respiro si quieta, diventando profondo e regolare, possiamo sperimentare uno spazio interiore più vasto. Il cuore si alleggerisce, si ammorbidisce.
Normalmente utilizziamo soltanto una piccola percentuale dell’effettiva capacità polmonare; infatti nella maggior parte delle persone la respirazione è di tipo toracico-clavicolare e non nasce nel diaframma. Diventa per questo più difficile far arrivare aria nei recessi profondi dei polmoni, proprio là dove dobbiamo ossigenare la maggiore quantità di sangue.
È importante comprendere il rapporto tra respirazione diaframmatica e produzione di energia. È importante sapere che eliminiamo
attraverso i polmoni il 70% dei prodotti di scarto dell’organismo.
Quando diventa abituale, la
respirazione superficiale indebolisce e rende disarmonico il funzionamento di quasi tutti i principali sistemi fisiologici. Diventiamo più soggetti a patologie croniche e disturbi acuti.
Molti ricercatori sostengono che le cattive abitudini respiratorie contribuiscono all’insorgenza di malattie come il cancro e le cardiopatie.
Recentemente ho partecipato a un convegno internazionale condotto da
Bruce Lipton, biologo molecolare, e
Gragg Braden, geologo. I due scienziati hanno illustrato il comportamento della cellula sulla base delle nuove conoscenze scientifiche, sottolineando la capacità dell’essere umano di creare
coerenza cuore-cervello. Armonizzazione che può generare un’importante risposta da parte del sistema immunitario.
Al di là delle scoperte scientifiche sul comportamento della cellula, mi interessa un aspetto in particolare:
rallentando il respiro attiviamo la coerenza cuore-cervello. Rallentando la respirazione, spegniamo la chimica dello stress e accendiamo la chimica della guarigione.
Anche
Angelo Gemignani, noto studioso e ricercatore di Pisa, spiega che la meditazione e gli esercizi respiratori dello yoga producono effetti di grande rilevanza sul sistema nervoso centrale. Ecco una sua dichiarazione: “
Quando la frequenza respiratoria si riduce, avviene un evento straordinario: cuore e respiro si allineano e diventano un’unica orchestra, generando un’importante sincronizzazione dell’attività cerebrale. Ottenendo così una serie di
effetti a cascata che coinvolgono l’intero organismo.”
Una perfetta quadratura del cerchio!
Praticare yoga, praticare la
respirazione consapevole, ascoltare l'esperienza del corpo nello spazio: ognuna di queste esperienze aiuta a sviluppare consapevolezza e benessere psicofisico.
Come insegna
Luce Irigaray, esiste una grande differenza tra chi si prende cura del proprio respiro e chi non se ne occupa.